sabato 18 aprile 2009

Dream of Californication

"Cielo grigio su
Foglie gialle giù
Cerco un po’ di blu
Dove il blu non c'è
Sento solo freddo
Fuori e dentro me
Ti sogno California
E un giorno io verrò"

Beh, questa canzone dei Dik Dik (o l'originale dei Mamas & Papas) ha fatto molto ai miei sogni da ragazzino di arrivare, un giorno, in California. Quel giorno è finalmente arrivato, alla veneranda età di quasi 42 anni... Un'emozione che finalmente, ho provato.
Ma come spesso è capitato in questo viaggio, è stata una falsa partenza: l’idea iniziale di fotografare tutti i confini di Stato s’è infranta con la realtà dei fatti: in pochi casi, sulla strada, c’era un bel cartello accessibile. Quello tra Arizona e California -ad esempio- è piazzato su una corsia dell’autostrada I-40, in mezzo al ponte sul fiume Colorado (blu, bello: una botta emozionale vederlo lì sotto) e senza corsia di emergenza. Fare una foto? Meglio non rischiare la vita! Quindi, come al solito, anche oggi si esce alla prima occasione buona, si rientra nel senso opposto di marcia e si torna immediatamente nello Stato di provenienza.
Insomma: la mia prima California è durata 10 minuti circa. Ma non so se posso dire, dopo esserci rientrato per continuare il nostro cammino, che era la seconda volta. C’è un minimo legale di permanenza?


"Sento solo freddo... Fuori e dentro me".
Dopo aver letteralmente stressato il mondo con il clima che ha accompagnato il nostro viaggio, è anche giusto che aggiorni la situazione. Ieri sera asiamo andati a dormire a Flagstaff con l'ennesima nevicata. Che ha imbiancato ogni cosa, bici dimenticate per strada incluse (vedi foto). A Needless, dove passeremo questa notte, ci siamo arrivati con il termometro sui 32 gradi: non Fahrenheit (che sarebbero 0° nostri) ma proprio Celsius, ovvero 90°F.
Il bello è che c’è un sottilissimo venticello non fastidioso, ed una umidità del 15%. Maeraviglioso! Nella notte scenderà un po’ la temperatura, ma poco; di certo non sotto i limiti di guardia.
E poi “Weather Channel”, che non manca mai nei canali delle tv degli hotel/motel, ci assicura che fino a martedì sarà caldissimo e bellissimo: lunedì, addirittura, a Needless si arriverà a 101°F (39°C). Facendo due conti, siccome abbiamo un giorno di anticipo sulla tabella di marcia, che passeremo a Santa Monica/Venice Beach, mi sa che ci scappa il bagno nel Pacifico. Altro sogno da realizzare, e mai così a portata di mano.

Ma prima, c'è il deserto. Domani ci toccano 140 miglia nel deserto del Mojave, fino a Barstow, passando per il “Bagdad café”. Temperature oltre i 35°C. Io ho cominciato a buttare (letteralmente) un paio di scarponcini ormai consunti e il gilet di finta piuma sintetica ormai derelitto. Ma che finora mi hanno salvato la vita.
California, non mi tradire...!.

Per la cronaca, oggi oltre ad attraversare il confine di Stato, ci siamo fermati un salto a Seligman, luogo dove vivono due fratelli (Angelo e Juan Delgadillo) che hanno avuto l'idea di istituire l'associazione per il recupero della tradizione della Route 66. In sostanza, è colpa loro se siam venuti qui. Ora, l'ex barbiere e il fratello ex barista, gestiscono una specie di bazar "tacchi, dadi, datteri" tutto votato alla 66. E fanno affari d'oro. Perché questo è il cuore pulsante del sogno della 66!

Volete sapere del cibo? Lasciamo stare, via... due tracce: potevamo lasciarci scappare un tocco etnico vedendo un ristorante tipico della 66 (?) gestito da cinesi/indonesiani? E dove si va la sera, quando in città non c'è nulla di nulla?

Cielo grigio su...

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